7. Il Mais sponcio : Il Panificio Andy valorizza le eccellenze locali.
7.
Il Mais sponcio
Il
Panificio Andy valorizza le eccellenze locali.Fra esse il mais
sponcio.
“Il
Mais Sponcio è un'antica varietà coltivata nella Val Belluna.
La
pianta presenta spighe affusolate a tutolo bianco, è alta e vigorosa
e la sua maturazione è medio-precoce con impollinazione libera.
Tutte
queste caratteristiche hanno fatto si che questa particolare pianta
di mais si potesse perfettamente adattare alle difficili condizioni
climatiche ed ambientali della provincia di Belluno.
Le
cariossidi (semi) sono a punta e al tatto pungono. Questa sua
particolare caratteristica ha fatto si che il mais, in dialetto,
venisse chiamato Sponcio, cioè che punge. Oggi, in onore del nome
dialettale, nei negozi troverete quindi il Mais Sponcio.
La
polenta che si ottiene dalla farina di mais sponcio è la
tradizionale polenta gialla di montagna: densa, soda, forte e
profumata, con le caratteristiche pagliuzze marroni.
Il
risultato è dovuto all'esclusivo utilizzo di questa farina, che
presenta cariossodi dal colore giallo-arancio e consistenza vitrea e
dalla successiva macinatura semi-integrale a pietra.
Grazie
quindi, alla lontananza dai grandi centri urbani, vie di
comunicazione e insediamenti produttivi; il mais sponcio riesce nelle
fasce pedemontane feltrine e bellunesi a sopravvivere. Inoltre, in
questo modo, fa si che il territorio della Val Belluna non venga
abbandonato, ma anzi recuperato e valorizzato.
Tutto
ciò è estremamente importante per mantenere un elevato grado di
naturalità nella vallata e per mantenere e preservare la
biodiversità alimentare e vegetale.
Storia
Nel
1588 si segnala a Feltre la presenza del mais e successivamente, nel
1637, la “panocia” è già capillarmente diffusa sul territorio
(Gasperin Danilo, Polenta e formenton 2002).
Da
questo periodo storico non si riesce però a risalire ai nomi delle
varietà. Infatti è necessario dover attendere fino al 1882, quando
G. Cantoni e le successive campionature del 1904 a cura della
Cattedra Ambulante di Agricoltura di Belluno, trovano precisi
riferimenti ai mais rostrati o a becco (ovvero al nostro mais
sponcio).
Da
Gazzi D. (Cereali del Veneto, 2003) emerge che la diffusione del mais
(e quindi anche lo sponcio) sia connessa alle emigrazioni in America
del Sud di fine '800.
Dal
momento in cui il mais entra nella scena montana, prende due strade:
lo sviluppo scientifico e la sapienza contadina (Gazzi Daniele,
Cereali del Veneto 2003).
Per
recuperare quindi, importanti varietà ed ecotipi locali di mais, la
Regione Veneto ha promosso negli anni 2000, il progetto “Interventi
per la tutela e la conservazione del germoplasma cerealicolo del
Veneto”. Questo progetto è stato gestito dall'Istituto
“Strampelli” di Lonigo e curato dall'Istituto Agrario di Feltre e
dal Museo Etnografico Provinciale.
Il
Mais Sponcio è stato scelto come varietà prediletta dagli
imprenditori agricoli locali. Dal 1999 la Cooperativa ne ha avviato
con successo la sua produzione, promozione e valorizzazione; tanto da
dover creare un consorzio di tutela nel 2008.
Il
consorzio di tutela
Grazie
al grande successo che la coltivazione di questa varietà ha
riscontrato, nel 2008 è stato costituito il Consorzio di tutela del
Mais Sponcio; finalizzato alla tutela del prodotto e dei produttori.
Ad
oggi il consorzio raggruppa XXX coltivatori, con una superficie
coltivata di XXX ettari. La coltivazione avviene esclusivamente sul
territorio Bellunese e segue un severo disciplinare di produzione,
sostenibile ed eco-compatibile. Le successive fasi di molitura e
confezionamento sono affidate alla Cooperativa che inoltre ne cura
anche la vendita e la promozione.
Riconoscimenti
Per
le sue peculiari caratteristiche organolettiche e la sua storia, il
Mais Sponcio e, quindi anche la sua farina, sono presenti:
-nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del
Veneto;
-tra le varietà a rischio di erosione genetica meritevole di
valorizzazione della Regione Veneto;
-nei i prodotti della "Carta Qualità del Parco Nazionale delle
Dolomiti Bellunesi;
-è presente anche tra i "Sapori della Strada dei Formaggi e
Sapori delle Dolomiti Bellunesi".
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