I Mulini del Gusto e il Mondo della Pizza : il Leprotto a Vascon
Negli
ultimi tempi lamentiamo una pericolosa involuzione qualitativa
nel
 mondo della pizza : acqua a minerale a gogò accompagnato sovente
le
 nostre notti insonni.
Impasti
 pazzeschi ; lievitazione inesistente o quasi ; l’uso di ‘commenti’
semplicemente
 cattivi (leggi, magari, dei buoni prosciutti cotti….).
Così,
 quando abbiamo visitato in incognito la Pizzeria Leprotto a Vascon
di
 Carbonera, finalmente ci siamo riconciliati con la buona tradizione
 della
pizza
 italiana.
Gregorio
 ed Elisa, arrivano da Agerola, nella Costiera Amalfitana,hanno
 aperto 
questo
 locale semplice, con uno stile familiare, alla mano. 
 
Ma,
 soprattutto, vi è la storia e la maestria che ha fatto riconoscere
 all’Unesco
l’arte
 dei pizzaioli napoletani come Patrimonio dell’Umanità.
«Il
 riconoscimento dell’Arte del pizzaiuolo napoletano nella
 prestigiosa Lista del 
 
Patrimonio
 immateriale dell’Unesco è la riaffermazione di una tradizione
 storica 
 
che
 per il nostro Paese rappresenta, da secoli, un vero elemento
 d’unione culturale. 
 
L’Arte
 del pizzaiuolo napoletano è un patrimonio di conoscenze artigianali
 uniche 
 
tramandato
 di padre in figlio, elemento identitario della cultura e del popolo
 partenopeo 
 
che
 ancora oggi opera in stretta continuità con la tradizione». 
 
Abbiamo
 degustato la pizza integrale ai cereali : è per davvero ottima, 
 
“dal
 buon sapore "rustico", cotta al punto giusto, bella
 dorata, senza bruciature 
 
e
 con il cornicione alto”.
“I
 benefici sono molti -osserva Gregorio-,il primo ed il più evidente
 è che la 
 
farina
 integrale è ottenuta dalla macinatura dei grani con tutto il loro
 rivestimento, 
 
così
 come natura li crea ed è quindi più ricca di nutrienti. “
Altamente
 digeribile, croccante, insolita, molto gustosa e ricca di fibre,la
 pizza 
 
ai
 cereali potete condirla a piacere, il suo particolare sapore ben si
 combina con tutto. 
 
Insomma
 una visita fortunata, che ci ha fatto incontrare un luogo dei nostri
 desideri.
E
 poi, se vi resta uno spazio, provate la pastiera (napoletana,
 naturalmente!).
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