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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Il Parco dei Mulini del fiume Olona e del Canale Villoresi a Milano

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Il Parco dei mulini ĆØ un parco locale di interesse sovracomunale riconosciuto dalla Provincia di Milano il 10 marzo 2008 che si sviluppa intorno all' Olona ed al Canale Villoresi . Si estende sul territorio dei Comuni di Legnano , Canegrate , San Vittore Olona , Parabiago e, dal 1Āŗ gennaio 2011 , Nerviano [1] . Le caratteristiche ed i mulini Il Mulino Montoli a San Vittore Olona Il parco ĆØ caratterizzato dalla presenza dei corsi d'acqua (fiume Olona, torrente Bozzente e Canale Villoresi) in un ambito densamente urbanizzato e industrializzato. Esso ricomprende il parco urbano denominato Parco Castello di Legnano , le aree agricole lungo il fiume Olona fino all' ex Monastero Olivetano a Nerviano e il Canale Villoresi sino al confine con Lainate . Rara ĆØ la presenza di aree boscose , fuori dal parco Castello. Gli impianti molinatori piĆ¹ importanti presenti nel perimetro del parco sono i mulini "Cornaggia" di Legnano , "Cozzi

Il Sentiero d'acqua a Santa Giustina- Antico Mulino di Santa Libera

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Santa Giustina si trova a metĆ  strada tra Belluno e Feltre ed ĆØ uno dei comuni territorialmente piĆ¹ estesi della provincia comprendendo a nord la Val Scura, le sorgenti del torrente VesĆØs e i monti all'interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi che formano le creste occidentali del gruppo del Pizzocco, mentre a sud una fascia di verdi colline che digradano fino sul letto del fiume Piave. Il territorio, per la sua diversificata conformazione, ĆØ adatto per escursioni piĆ¹ o meno impegnative ed in particolare ĆØ interessante da percorrere, a piedi, in mountain bike o a cavallo, il sentiero che si snoda lungo il torrente VesĆØs da Santa Giustina partendo dall’antico Mulino di Santa Libera a SalzĆ n, passando per il borgo di VelĆ²s, sede nel passato di opifici idraulici, fino al comune di San Gregorio nelle Alpi e all’accogliente Ostello Altanon. Di vocazione agricola, il territorio ospita numerose aziende dei settori produttivi e dei servizi; tra tutte si ricorda

MUSEO DELL’ARTE MOLITORIA – Mulino Cocconi

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Il Museo dell’Arte Molitoria “Mulino Cocconi” si trova al centro del nucleo abitato di Borgo Molino in frazione Ospedaletto di Gemona del Friuli. La struttura risale all’inizio dell’800, precisamente del 1806 B.C. tale data la si puĆ² leggere sulla chiave di volta del portale in pietra. Nella localitĆ  di Ospedaletto, giĆ  nel 1431 operava  un altro mulino detto “ molino con sega” di proprietĆ  di Martino DE Brugnis, e negl’anni successivi si contavano altri sette di Molini, oltre a un battirame e un batti ferro, tutti alimentati da una roggia detta “Plovia” cioĆØ pubblica proveniente dal Tagliamento e risalente al 200. Documenti d’archivio attestano che la famiglia Cocconi divenne proprietaria dell’edificio dall’inizio del XIX secolo. Il Museo di Arte Molitoria ĆØ allestito al piano terra nell’antica sala di macinazione dove sono collocati tutti gli strumenti  e gli ingranaggi che consentivano al mulino di operare. Delle originali tre macchine in pietra ne rima

Un salto al Panificio Visentin a Selva del Montello.....

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Se entri in punta di piedi nella Caffetteria del Panificio Visentin a Selva del Montello, potrete notare subito una atmosfera diversa. SarĆ  che l’accoglienza di Arianna e delle sue fanciulle ĆØ sempre improntata ad un sorriso radioso ; sarĆ  che il servizio ĆØ premuroso e cortese ; sarĆ …. No, accidenti, l’atmosfera ĆØ tutto questo e qualcosa di piĆ¹. Qui si comunica, si parla, si dialoga, non siamo ( come spesso succede) nel deserto dei Tartari! CosƬ iniziamo a capire il mondo di Arianna e di Mirco. La storia di una passione familiare che si perpetua negli anni per l’arte bianca. Mirco ha iniziato a respirare fin da giovane il profumo delle farine. E, aggiungiamolo senza temi di smentita, ha continuato ad amarlo. Nasce cosƬ la sua personalissima carta del pane, con oltre quaranta tipologie, una attenzione quasi maniacale alla scelta delle farine, il privilegio per la pasta madre…. E poi la stessa filosofia applicata al mondo dei dolci da forno, con un gus

Vigonza, Borgo del Gusto / 1

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Le Vie del Pane e i Mulini del Gusto /1

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I Mulini di Stalis a Gruaro (Ve)

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I Molini di Stalis sono un complesso di mulini recentemente restaurati grazie ad un intervento di recupero promosso dal Comune di Gruaro e dalle Province di Venezia e Pordenone. Sono collocati sugli argini e su un’isola in mezzo al fiume Lemene, nei pressi di un antico guado. I Molini di Stalis, che sorgono esattamente sul confine tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, lungo il corso del fiume Lemene, hanno una storia che ĆØ strettamente legata a quella della vicina Abbazia di Santa Maria di Sesto. La data fondamentale per questa localitĆ  ĆØ il 1182, quando Papa Lucio III promulgĆ² una Bolla con cui estendeva la protezione papale sui benedettini di Sesto e confermava i privilegi dell’antica Abbazia. In questo documento vengono citate anche Vincaretum cum curte e Staules cum curte. Ma che cos’era una curtis? Indicava un’organizzazione di persone e mezzi con una determinata funzione economica. Nel nostro caso l’etimologia d

Il Mulino di Rivis a Sedegliano

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Sedegliano Mulino di Rivis  Di mulini, nella localitĆ  oggi conosciuta come Rivis a Sedegliano, de ripis che in latino vuol dire "sulle rive" quelle, vicine, del fiume Tagliamento, ve ne erano almeno tre, tutti documentati. Il piĆ¹ antico, conosciuto come "del Viso" fu donato per ereditĆ , nel 1382, alla chiesa locale di Santa Giustina di Pozzo; quello battezzato "di campagna", o "Mulinat" si trovava a sud di Rivis, ai confini con la localitĆ  di Gradisca, finƬ danneggiato senza rimedio durante la ritirata degli austriaci di fronte alle truppe di Napoleone nel 1801. Infine, quello "nuovo", «di quattro ruote con suoi pestelli», la cui "presa" (deviazione d'acqua dalla roggia) fu concessa nel 1774 a tali Valentino Pressacco e Angelo Mitri (l’attivitĆ  del mulino iniziĆ² ufficialmente due anni dopo, nel 1776) dal Giurisdicente della Serenissima e che, nel 1926, conobbe una svolta tecnologica epocale: dalle ruote

Vivere di Gusto : il Panificio Andy a Pez di Cesiomaggiore

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La Montagna dell'informazione : il Panificio Andy a Pez e i Percorsi della Fede

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  Partner del progetto 'Percorsi d'Euroa' ĆØ il Panificio Andy di Pez di Cesiomaggiore. Mauro Zanella, con la moglie Cinzia, il figlio Andy e i suoi collaboratori, sfornano ogni giorno il buon pane di montagna, che li ha fatti conoscere anche al di fuori dei confini della provincia di Belluno. La fantasia e la creativitĆ  si uniscono qui all’attenzione quasi maniacale per la pulizia e alla disponibilitĆ  culturale verso i prodotti del territorio, prima fra tutti la farina di mais sponcio. Nel settore dei dolci da forno tradizione e innovazione riescono qui a sposarsi felicemente, in una gamma di proposte ampia e qualificata. Ci voleva poi il buon gusto di Mauro ed Andy per far scoprire ai giornalisti del Cenacolo delle Alte Terre, la Festa di San Marcello a Umin di Feltre, al fine di inserire il borgo nella rete dei borghi europei del gusto. I Percorsi della Fede garantiscono l' intervento della trasmissione multimediale L'Italia del gusto a

Le Vie del Pane : il Panificio Cerri a Meano (BL)

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Massimo Cerri si esprime da molti anni nel settore dell’arte bianca. ‘Oltre al laboratorio artigianale di Meano di Santa Giustina (ove ho concentrato la produzione), abbiamo aperto con mia sorella un altro punto vendita a Ponte nelle Alpi, Le Fregole, che ci stĆ  regalando delle ottime soddisfazioni”. Cerri ĆØ un nome le cui origini, con tutta probabilitĆ , possono essere ricercate nella vicina Emilia Romagna. “ Nel lavoro, come nella vita, ho scelto di previlegiare la qualitĆ  piuttosto che la quantitĆ . Non fornisco la grande distribuzione, scelgo con attenzione le farine, propongo una carta del pane adatta alle diverse esigenze. Non risparmio sulla qualitĆ  delle materie prime,anzi!”. Cerri ĆØ talmente entusiasta del proprio lavoro, che giĆ  nel 2011 i bambini della scuola dell'infanzia di Meano si sono recati presso il suo panificio, accompagnati dalle insegnanti, per assistere ad una vera e propria lezione sul pane. “Si dice “buono come il pane” perchĆ©

Emiliano Breda a Borghi d’Europa : Forno Breda una storia che dura da oltre 100 anni...

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I fondatori di questa centenaria attivitĆ  sono Breda Attilio e Berton Anna. La famiglia Breda era giĆ  titolare di un alimentari in centro a Treviso in via Riccati, acquista nel 1907 a San Giuseppe l'attuale stabile, dove vi trasferiscono la loro impresa; assieme a loro collaboravano anche i figli tra i quali si distinse Eugenio che ormai adulto, si sposa con Eulalia e nel 1935 prosegue l'attivitĆ  di famiglia.  Eulalia dopo qualche anno, in etĆ  giovanile, viene a mancare, ma Eugenio non si perde d'animo e con l'aiuto dei suoi quattro figli Attilio, Giovanni,Luigi e Daniela continua a panificare. Di questi quattro figlio due rimangono nel ramo della panificazione, Giovanni nel 1970 apre una attivitĆ  a Sant' Antonino assieme alla moglie Rosetta dove tutt'oggi l'attivitĆ  ĆØ gestita dal figlio Paolo con la moglie Silvia. Luigi rimane nel panificio di famiglia assieme alla moglie Assunta e nel 1986 decidono di dare inizio alla ristrutturazione

La Via del Pane sull’Appennino ai confini tra l’Emilia e la Toscana: la sua storia e il tipico Pane Montanaro

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Scritto il marzo 12, 2017 by papuzzakia L’appennino bolognese ĆØ una parte del piĆ¹ ampio appennino   tosco emiliano ed ĆØ proprio qui che si estende La Via del Pane all’interno della Strada dei Vini e dei sapori un percorso enogastronomico e culturale che dal confine sud delle antiche mura della cittĆ  di Bologna arriva fino ai confini con la Toscana attraverso la via della Futa. Un viaggio che si estende tra campi di grano, boschi di castagne e di querce e pascoli incontaminati dove ancora si respira aria leggera e pulita e la natura circostante ĆØ ancora in alcuni punti inviolata e dove si snodano sentieri per appassionati di trekking . Sono paesi dove la vita ĆØ stata dura da sempre, soprattutto  per la posizione geografica ed il clima nevoso e freddissimo in inverno e  dove gli abitanti del luogo hanno saputo valoriz zare al massimo le terre attraverso coltivazioni di cereali e marroni. Ma non sono i soli alimenti per i quali